Il simbolo della città in regalo a migliaia di partecipanti. Verranno premiate le Società sportive più numerose
NAPOLI – La città di Napoli come protagonista assoluta della 6^ Napoli City Half Marathon in programma domenica 24 Febbraio 2019. E’ questo il risultato dell’estro dei grafici dell’Asd Napoli Running, società organizzatrice dell’evento podistico partenopeo che hanno voluto inserire nella medaglia uno dei più importanti simboli della città: Castel Nuovo, più conosciuto come Maschio Angioino.
Quadrata ma dagli angoli smussati, disegno e scritta in rilievo ‘Napoli City Half Marathon 24/02/2019’ al centro, nella parte superiore il logo dell’Asd Napoli Running mentre nella parte inferiore troviamo la parola ‘Finisher’. Già perché è a tutti i ‘finisher’ ovvero a tutti coloro che termineranno la competizione che la medaglia verrà regalata come premio della loro fatica e perseveranza. La medaglia per i maratoneti di tutto il mondo è il simbolo della conquista del traguardo, è il cimelio da conservare e che per sempre farà esclamare ‘Ce l’ho fatta’ dopo mesi e mesi di allenamenti e sacrifici.
Domenica 24 febbraio nel dopo gara dunque la troveremo al collo di 7500 runner che avranno partecipato alla mezza maratona oppure alla nuova Staffetta Twingo, la 21km da correre con il proprio team da due persone. (qui le info). Un simbolo della città che verrà così portato nelle case dei partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Un runner e il Maschio Angioino sullo sfondo, questo è il logo ufficiale della Napoli City Half Marathon che simboleggia la Napoli attiva, una città che corre sempre di più, che fa sport e che non si ferma davanti a nulla. Il Maschio Angioino è il castello medievale e rinascimentale costruito su volere di Carlo I d’Angiò nel 1266, dopo aver sconfitto gli Svevi, essere salito al trono di Sicilia ed aver spostato la capitale da Palermo a Napoli. Dal XIII secolo l’imponente Maschio Angioino, con le sue grandi cinque torri cilindriche, rappresenta uno dei simboli della città di Napoli, grazie alla sua posizione strategica in piazza Municipio, nell’area del Porto.
LA STORIA – La fortezza fu fatta edificare per diventare la residenza reale dei sovrani Angioini, e fu chiamata Castrum novum, per distinguerla dai tre castelli già esistenti (Castel Sant’Elmo, Castel dell’Ovo e Castel Capuano). Ma il re Carlo I non vi abitò mai, mentre il castello, sotto Roberto il Saggio, diventò la sede partenopea di alcuni ospiti illustri della cultura, come Petrarca, Boccaccio e Giotto che nel 1332 affrescò la Cappella Palatina.
Furono gli Aragonesi, con il regno di Alfonso d’Aragona, a rendere il Maschio Angioino una sontuosa ed elegante corte reale, ed a ricostruire completamente il suo aspetto esteriore fino a raggiungere la struttura attuale. Ad occuparsi del restauro fu l’architetto catalano Guillem Sagrera che concepì la struttura con uno spirito gotico-catalano che si può notare nella forma cilindrica delle cinque torri, quelle “interne” “di San Giorgio“, “di Mezzo” e “di Guardia“, e le due sul lato rivolto verso il mare, la torre “dell’Oro” e quella “di Beverello“. A dare maggiore imponenza alla struttura egli realizzò il caratteristico Arco Trionfale in marmo, per celebrare l’ingresso di re Alfonso a Napoli, in stile rinascimentale napoletano ed ispirato agli archi di trionfo romani. Durante il vicereame spagnolo il castello perse la sua funzione di residenza reale per assumere un ruolo militare per la sua posizione strategica, ed ospitò i re di Spagna in visita a Napoli, come l’imperatore Carlo V.
Con i Borbone la reggia dei sovrani fu ufficialmente spostata altrove (Capodimonte, Palazzo Reale, Portici) e Castel Nuovo fu considerato soltanto un simbolo della storia e della grandezza di Napoli. Fu infatti scelto come sede per la proclamazione della Repubblica Partenopea nel 1799, l’ultimo grande evento che rese il Maschio Angioino protagonista di Napoli.
PREMI PER LE SOCIETÀ AFFILIATE FIDAL – Tante le agevolazioni per partecipare alla Napoli City Half Marathon del 24 febbraio. Oltre alle varie scontistiche possibili fino al 31 gennaio saranno premiate le prime 10 società con minimo 30 atleti classificati con graduatoria effettuata in base al numero degli atleti che taglieranno il traguardo validamente, ricevendo:
- La prima società 1000 €
- La seconda società 750 €
- La terza società 600 €
- La quarta società 500 €
- La quinta società 400 €
- La sesta società 300 €
- La settima società 250 €
- L’ottava società 200 €
- La nona società 150 €
- La decima società 100 €
Alla classifica concorreranno tutte le società partecipanti affiliate alla FIDAL. In caso di classifica ex equo i premi corrispondenti saranno sommati e suddivisi tra gli aventi diritto
NOVITA’ STAFFETTA TWINGO – La società sportiva organizzatrice dell’evento partenopeo Napoli Running non sta lasciando nulla al caso e nell’intento di coinvolgere quanti più possibili partecipanti all’evento che possa così diventare un vero fiore all’occhiello della Napoli sportiva ha ideato e introdotto quest’anno la nuova gara a Staffetta Twingo sulla distanza di 10km + 11,097 km, evento non agonistico e quindi di libera partecipazione senza alcun vincolo di tesseramento e certificato medico. Tutti vi possono partecipare, allenati e meno allenati, metà della distanza ma doppie le emozioni da condividere insieme al proprio compagno o compagna di team.
Partenza anche in questo caso alle ore 09:00 da viale J. F. Kennedy insieme alla mezza maratona. Un’occasione davvero da non perdere, Napoli offre queste possibilità e tanto tanto altro.
FAMILY RUN & FRIENDS – Confermatissima come già avvenuto nel 2018 la Family Run&Friends di 2km che nel giorno di vigilia sabato 23 febbraio 2019 alle ore 11.00 farà da prologo alla competizione di domenica. La Family Run è una manifestazione non competitiva senza classifica e prevede iscrizione gratuita per i bambini al di sotto dei 10 anni e per i senior over 65, mentre per tutti gli altri è di soli 5 €. La partecipazione è aperta a tutti e non è necessaria la presentazione del certificato medico.
La medaglia è spettacolare… unica domanda stupida
Ma avrà un cordino per metterla al collo?
Ciao Barbara, certo che ha il cordino!
Altrimenti non sarebbe una medaglia 🙂
Ti aspettiamo